A cura di Giulia Quattrini
Damulina A, Pirpamer L, Soellradl M, Sackl M, Tinauer C, Hofer E, Enzinger C, Gesierich B, Duering M, Ropele S, Schmidt R, Langkammer C.
Cross-sectional and Longitudinal Assessment of Brain Iron Level in Alzheimer Disease Using 3-T MRI.
Radiology. 2020 Jun 30:192541. Epub ahead of print. PMID: 32602825.
Il ferro rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento neuronale; tuttavia, in alcune malattie neurodegenerative tende ad accumularsi in maniera patologica. In particolare, nella malattia di Alzheimer (AD), i depositi ferrosi a livello cerebrale sono stati associati alla formazione di placche amiloidi e alla presenza dei grovigli neurofibrillari. Numerosi studi hanno evidenziato la presenza di depositi ferrosi sia a livello corticale che sottocorticale, il cui impatto sulla cognizione resta tuttavia da chiarire. A tal fine, uno studio recente ha indagato l’associazione tra i depositi ferrosi e il decadimento cognitivo in AD sia in maniera trasversale che longitudinale (follow-up: 17 mesi). Le analisi, che hanno incluso 100 pazienti e 100 controlli sani, hanno rivelato una maggior concentrazione di ferro in AD nei lobi temporale e occipitale e nei gangli della base. Nel tempo si è osservato un incremento dei depositi ferrosi a livello del lobo temporale che è risultato associato al decadimento cognitivo. Secondo gli autori, questi risultati supportano il ruolo dell’alterazione dell’omeostasi del ferro cerebrale nel decadimento cognitivo dell’AD. Studio futuri permetteranno di chiarire se questi processi avvengono in maniera indipendente o congiuntamente alla formazione delle placche di amiloide.
Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32602825/