A cura di Eleonora Mugherino
“The promise of music therapy for Alzheimer’s disease: A review”. Matziorinis, A.M. & Koelsch, S.Annals of the New York Academy of Sciences. 2022 Oct;1516(1):11-17. doi: 10.1111/nyas.14864.
La musicoterapia (MT) è un intervento non farmacologico basato sull’uso della musica come strumento educativo, riabilitativo o terapeutico. Può essere praticato in modo attivo (ad es. suonare uno strumento, cantare, battere le mani e ballare) oppure in modo passivo, ossia ascoltando musica.
Recentemente è stato pubblicato un articolo scientifico che, analizzando la letteratura disponibile, ha sistematizzato le evidenze sull’efficacia della MT negli interventi con le persone con la malattia di Alzheimer (AD). Oltre ad essere facilmente fruibile e apprezzata dall’utenza, secondo gli autori la MT potrebbe diventare un intervento promettente per ritardare l’insorgenza dell’AD o rallentarne la progressione, poiché, agevolando la rievocazione dei ricordi autobiografici, ripristina un senso di identità nei pazienti affetti da AD. Inoltre, la MT ha dimostrato di migliorare la fluidità verbale e le funzioni cognitive, la qualità delle interazioni sociale tra i pazienti, e alleviare i sintomi psichiatrici (es. riduzione lo stress, dei sintomi depressivi, e dell’agitazione psicomotoria).
Gli autori ipotizzano tre meccanismi neurali che potrebbero spiegare gli effetti positivi della musicoterapia sulla cognizione e sull’umore nei pazienti con AD: la stimolazione della neurogenesi e della neuroplasticità, la stimolazione del rilascio di dopamina ed infine la capacità della musica di influenzare la risposta neuroendocrina allo stress, modulando l’attività del sistema immunitario.
Tali ipotesi sono attualmente in fase di studio.
È possibile consultare l’articolo completo al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35851957/