Jaunmuktane Z. et al. (2015)
Evidence for human transmission of amyloid-b pathology and cerebral amyloid angiopathy.
Nature. 525:247-250.
Il mese di Settembre di quest’anno non verrà ricordato solo per essere il IV mese mondiale dell’Alzheimer, ma anche per una lettera pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, che ha scatenato il panico nelle redazioni dei più importanti quotidiani inglesi che addirittura sono arrivati ad intitolare “L’alzheimer è contagioso”. I ricercatori della University College London, guidati da John Collinge e Sebastian Brandner, firmatari dell’articolo che ha scatenato l’acceso dibattito, hanno condotto un’autopsia su otto pazienti, deceduti tra i 36 e i 51 anni di età, a causa della forma iatrogena della malattia di Creutzfeldt-Jakob (iCJD), contratta a seguito di un trattamento effettuato da bambini attraverso la somministrazione di ormone della crescita estratto da ipofisi di cadaveri (c-hGh). I risultati autoptici cerebrali hanno evidenziato la presenza di marcati depositi di proteina beta-amiloide (Abeta) a livello parenchimale e vascolare in quattro degli otto pazienti. Inoltre, tre di questi quattro pazienti presentavano angiopatia amiloide cerebrale (CAA). Ulteriori depositi focali e piccole quantità di proteina Abeta sono state ritrovate in altri tre soggetti. Solo un paziente risultava negativo per proteina Abeta. I test genetici condotti sul campione indicavano che nessuno dei pazienti era portatore di una mutazione genetica associata alle forme precoci di Alzheimer, CAA o altre malattie neurodegenerative.
Secondo gli autori, questo quadro farebbe pensare a una trasmissione iatrogena di patologia Abeta in aggiunta alla CJD; ipotizzano inoltre che, se questi pazienti non fossero morti di iCJD, nel corso degli anni avrebbero potuto sviluppare non solo malattia di Alzheimer ma anche emorragie cerebrali, data la severità di CAA osservata in questi soggetti. In conclusione, gli autori suggeriscono che, sebbene non vi siano prove che la malattia di Alzheimer sia contagiosa o che ci si possa ammalare con trasfusioni o strumenti chirurgici contaminati, la proteina Abeta potrebbe essere potenzialmente trasmissibile attraverso queste pratiche mediche.
Tanto è bastato per scatenare il panico e la successiva scontata debacle sillogistica dal titolo “L’Alzheimer è contagioso”. Alla fine, per calmare le acque è sceso in campo uno degli autori della lettera, Simon Mead, che nel corso di un’intervista alla CNN ha affermato: “Non intendiamo dire che l’Alzheimer sia una malattia da prioni, stiamo dicendo che potrebbe condividerne il meccanismo di base per il quale qualcosa a un certo punto va storto causando la diffusione della malattia. L’ultima cosa che volevamo era generare il panico o portare la gente ad evitare di sottoporsi a interventi chirurgici o a trasfusioni di sangue”. No, l’Alzheimer non è contagioso.