Cash DM et al. (2013)
The pattern of atrophy in familial Alzheimer disease: Volumetric MRI results from the DIAN study.
Neurology. 

Il progetto americano DIAN (Dominantly Inherited Alzheimer Network) ha lo scopo di studiare soggetti portatori di una delle mutazioni genetiche autosomiche dominanti collegate alla malattia di Alzheimer familiare, per poter capirne i meccanismi patogenetici, raccogliendo dati clinici, biologici, genetici e di neuroimaging. Questo studio ha analizzato le risonanze magnetiche di 192 partecipanti, con lo scopo di valutare le differenze regionali nel volume della sostanza bianca e grigia. Di questi soggetti, 69 erano portatori presintomatici di una mutazione (PSEN1, PSEN2 e APP), 50 erano portatori sintomatici più o meno compromessi a livello cognitivo, e 73 erano soggetti sani, non portatori di alcuna mutazione, ma appartenenti alle stesse famiglie. Tra i non portatori sani ed i portatori sintomatici lievemente compromessi (CDR = 0.5) sono state rilevate differenze significative nella materia grigia nel talamo e putamen, così come nel lobo temporale, precuneo, e nel giro cingolato. Lo stesso pattern di atrofia, anche se con cambiamenti più marcati, è stato identificato nei portatori sintomatici maggiormente compromessi dal punto di vista cognitivo. Per quanto riguarda la sostanza bianca, differenze significative sono state identificate tra i non portatori sani ed i portatori sintomatici nel cingolo e fornice, che costituiscono le connessioni tra lobo temporale mediale, cingolato e precuneo. Nessuna differenza significativa invece tra i non portatori ed i portatori presintomatici, anche se è stato identificato un trend di diminuzione della materia grigia nel talamo nei portatori presintomatici man mano che questi si avvicinavano all’età stimata di esordio della sintomatologia. I risultano dimostrano che l’atrofia cerebrale dovuta all’Alzheimer familiare è precoce ed è localizzata nelle stesse aree colpite dalle forme sporadiche di Alzheimer, oltre che nel putamen e nel talamo, due regioni associate con il deposito precoce di amiloide nei portatori di mutazione.

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