Devenney E. et al. (2015)
Progression in Behavioral Variant Frontotemporal Dementia: A Longitudinal Study.
JAMA Neurol.
Negli ultimi decenni, nonostante siano stati identificati i criteri diagnostici di consenso internazionali per la variante comportamentale della demenza frontotemporale (bvFTD) la descrizione della sua progressione resta lacunosa. Un gruppo di ricercatori dell’Università di New South Wales, Sydney, Australia, ha condotto uno studio longitudinale, tra il 2008 e il 2013, su una coorte di pazienti con bvFTD allo scopo di identificare i fattori che ne determinano la progressione e la prognosi. Nello studio sono stati inclusi 58 pazienti con diagnosi di bvFTD in accordo con i criteri diagnostici di consenso internazionali che avessero almeno due valutazioni nell’arco di sei anni o almeno due in un anno, con un cambiamento della diagnosi in quest’arco temporale (follow-up medio di 3,1 anni). Sono stati raccolti dati clinici, patologici, genetici, neuropsicologici e di neuroimaging, e confrontati tra a) pazienti con bvFTD e soggetti di controllo, b) pazienti con diagnosi di bvFTD probabile e con diagnosi di bvFTD possibile, c) pazienti con bvFTD possibile per i quali la diagnosi è stata modificata in bvFTD probabile o definitiva (gruppo changed status) e quelli per cui la diagnosi è rimasta invariata (gruppo unchanged status). Alla baseline 38 pazienti soddisfacevano i criteri per bvFTD probabile; di questi, 36 hanno mantenuto la diagnosi invariata (19 – 50%) o confermata in bvFTD definitiva (17 – 45%) al follow up, mentre in 2 (5 %) sono stati riscontrati rilevamenti patologici tipici di malattia di Alzheimer all’autopsia. 7 pazienti con diagnosi di bvFTD probabile sono risultati portatori di mutazione del gene C9orf72. 20 pazienti soddisfacevano i criteri per bvFTD possibile, di cui 11 (55%) hanno ricevuto diagnosi di bvFTD probabile o definitiva nel corso del tempo e mostrato una progressione delle misure cognitive e funzionali (gruppo changed status). Di questi 11 pazienti, 8 (73%) sono risultati portatori di mutazione del gene C9orf72. Questi risultati mostrano che i pazienti con diagnosi di bvFTD possibile possono seguire due distinte traiettorie. Nel gruppo changed status è stato osservato un deterioramento cognitivo e funzionale nel corso del tempo e un’alta probabilità di essere portatori dell’espansione del gene C9orf72, mentre il gruppo unchanged status è rimasto stabile per diversi anni. Sono state identificate una serie di caratteristiche predittive della progressione di malattia, quali storia familiare positiva, anomalie cliniche alla baseline, comportamenti stereotipati e compulsivi, compromissione della memoria. Nel complesso questi risultati mostrano che la progressione della bvFTD è molto variabile nel tempo, ma che può essere determinata da una valutazione neurologica e cognitiva, attenta e dettagliata. Le variabili neuropsicologiche e di neuroimaging permettono di collocare i pazienti con con bvFTD possibile e bvFTD probabile lungo un continuum che ne descrive la progressione di malattia.