A cura di Ilaria Passeggia
Association of Alopecia Areata and the Risk of Dementia: A Nationwide Cohort Study.
J Clin Psychiatry. 2021 Oct 26;82(6):21m13931. doi: 10.4088/JCP.21m13931.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Psychiatry, ha indagato il possibile collegamento tra l’alopecia areata (AA), una malattia autoimmune che causa la caduta dei capelli o di altri peli del corpo, e la demenza. Entrambe le condizioni condividono una componente infiammatoria a livello biologico e aspetti psico-sociali simili. L’AA è spesso associata a una serie di malattie atopiche e autoimmuni, tra cui la psoriasi e il lupus eritematoso sistemico (LES). Ricerche epidemiologiche hanno evidenziato un legame tra malattie autoimmuni come queste e la demenza, suggerendo la possibilità che meccanismi autoimmuni e infiammatori possano svolgere un ruolo nello sviluppo dei disturbi cognitivi. Inoltre, i pazienti con diagnosi di AA spesso sperimentano ansia e depressione, sintomi probabilmente connessi alla calvizie parziale o totale. Tale impatto emotivo può comportare un minore impegno a livello sociale, fino ad arrivare a situazioni di ritiro, aspetti che sappiamo essere fattori di rischio per lo sviluppo di demenza. A riprova di tutto ciò, i ricercatori hanno confrontato i dati relativi a 2534 soggetti con AA con 25340 controlli abbinati per età, sesso, residenza, comorbidità associate alla demenza e altre variabili, dimostrando che i pazienti con AA avevano una maggiore probabilità di sviluppare demenza non specificata o malattia di Alzheimer (AD). Nello specifico, analisi di stratificazione per età e sesso hanno rivelato un aumento del rischio di sviluppare qualsiasi forma di demenza in entrambi i gruppi di età (< 65 e ≥ 65 anni) e sesso e un aumento del rischio di sviluppare AD nei pazienti di sesso maschile e in quelli con età ≥ 65 anni. Alla luce di tali dati, gli autori sottolineano l’importanza di interventi mirati al coinvolgimento sociale e ai meccanismi infiammatori per pazienti con demenza e alopecia areata. Sebbene lo studio abbia mostrato una correlazione tra queste due condizioni e offra nuovi spunti per intervenire nel campo della demenza, va sottolineato che ciò non equivale a una dimostrazione di causa ed effetto e che sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi biologici sottostanti tra AA e rischio di sviluppare demenza.
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