A cura di Lorenzo Pini

High performance plasma amyloid-β biomarkers for Alzheimer’s disease.
Nakamura A, Kaneko N, Villemagne VL, Kato T, Doecke J, Doré V, Fowler C, Li QX, Martins R, Rowe C, Tomita T, Matsuzaki K, Ishii K, Ishii K, Arahata A, Iwamoto S, Ito K, Tanaka K, Masters CL, Yanagisawa K.
Nature, 2018;554:249-254.

Ad oggi è possibile misurare in vivo i livelli cerebrali di proteina beta amiloide (Aβ), fattore chiave nello sviluppo delle placche amiloidi nella malattia di Alzheimer (AD), mediante tomografia a emissione di positroni (PET) con traccianti specifici o tramite l’esame del liquido cerebrospinale (CSF). Tuttavia, la possibilità di quantificare la proteina Aβ attraverso un semplice esame del sangue è attualmente oggetto di studio.
Un team di ricercatori Giapponesi ed Australiani, tra cui il premio Nobel per la chimica Koichi Tanaka, ha sviluppato un test del sangue che permetterebbe di identificare persone con alti livelli di Aβ. Lo studio, pubblicato il 31 Gennaio di quest’anno sulla prestigiosa rivista Nature, ha isolato e quantificato la proteina Aβ nel plasma mediante tecniche di immunoprecipitazione e spettrometria di massa. Sono stati coinvolti 121 soggetti provenienti dal Japanese National Center for Geriatrics and Gerontology (NCGG) e 252 soggetti dell’Australian Imaging, Biomarker and Lifestyle Study of Ageing (AIBL). Entrambi i gruppi includevano un numero bilanciato di persone cognitivamente sane, con deterioramento cognitivo lieve (MCI) e pazienti AD, classificate come positive o negative all’esame PET con tracciante Pittsburgh compound B per l’amiloide (PIB-PET), considerato come esame di riferimento. I ricercatori hanno evidenziato in entrambe le coorti che la quantificazione della proteina Aβ nel plasma era in grado di predire con un’accuratezza del 90% la presenza di amiloide a livello cerebrale misurata mediante PIB-PET. Inoltre, i risultati del plasma correlavano anche con le concentrazioni Aβ del CSF in un sottogruppo di soggetti AIBL (n=46) che avevano eseguito quest’ultimo esame.
Questi risultati evidenziano una stretta relazione tra la quantificazione periferica e centrale della proteina Aβ. Tuttavia, gli stessi autori sottolineano la necessità di ulteriori studi indipendenti di conferma prima dell’eventuale applicazione clinica della loro ricerca.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link
http://www.nature.com/articles/nature25456