Molinuevo JL et al. (2014)
The clinical use of cerebrospinal fluid biomarker testing for Alzheimer’s disease diagnosis: A consensus paper from the Alzheimer’s Biomarkers Standardization Initiative.
Alzheimers Dement. 10:808-817. 

Il presente consensus paper si pone l’obiettivo di fornire delle linee guida per l’uso dei marcatori liquorali nella pratica clinica per la malattia di Alzheimer. I membri della Alzheimer’s Biomarkers Standardization Initiative (ABSI) hanno identificato e discusso questioni di utilità clinica che si presentano nell’uso di questi biomarcatori, riferendosi a risultati di pubblicazioni scientifiche, e quando queste non disponibili basandosi sulla loro esperienza nel campo. Secondo gli esperti, l’analisi del liquor è da considerarsi un esame da inserire nel work up diagnostico di soggetti con demenza ad esordio precoce, negli stadi prodromici di AD, nei casi clinici atipici o di diagnosi differenziale complessa.
I membri dell’ABSI raccomandano di analizzare tutti e tre i dosaggi di amiloide, di tau e di tau fosforilata, per una diagnosi più accurata. I relativi valori di cut off, che ad oggi variano da centro e centro, necessitano di correzioni per aiutare l’interpretazione di risultati dubbi. Il suggerimento è quello di utilizzare delle zone grigie di aggiustamento nei casi dubbi. Nello specifico gli esperti suggeriscono di aumentare del 10% la soglia per i dosaggi di tau e di tau fosforilata, e di diminuirla del 10% per quelli di amiloide. Inoltre quando tutti e tre i valori risultino anormali, dovrebbero essere considerati neurochimicamente compatibili con una diagnosi di AD basata sui biomarcatori e viceversa. Si raccomanda infine cautela nell’uso di cut off differenti rispetto a fattori potenzialmente confondenti, come età e APOE. Queste linee guida rappresentano un buon punto di partenza per ulteriori discussioni e future validazioni che permettano un uso e una interpretazione migliore di questi biomarcatori.

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