A cura di Ilaria Passeggia
Rafnsson SB, Orrell M, d’Orsi E, Hogervorst E, Steptoe A.
Loneliness, Social Integration, and Incident Dementia Over 6 Years: Prospective Findings From the English Longitudinal Study of Ageing. J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2020 Jan 1;75(1):114-124.
La demenza è un problema che affligge milioni di persone nel mondo. Diventa pertanto fondamentale trovare strategie per prevenire o ritardare l’insorgenza di questa patologia partendo dal presupposto che un’ampia gamma di fattori biologici e ambientali, come ad esempio lo stile di vita, ne possono influenzare lo sviluppo.
Tra i vari aspetti connessi allo stile di vita, il mantenimento di relazioni sociali rappresenta un elemento importante per il benessere delle persone anziane. A tale proposito, uno studio inglese ha intervistato 6677 soggetti dai 50 anni in su in merito alle loro interazioni sociali. Dopo 6 anni, 220 soggetti del campione iniziale hanno ricevuto una diagnosi di demenza. Analizzando i dati raccolti, emerge che diversi aspetti delle relazioni sociali in età avanzata sono associati indipendentemente allo sviluppo della patologia; la solitudine e la percezione di non avere dei contatti significativi rappresentano un rischio maggiore di sviluppare disturbi cognitivi, mentre essere sposati e avere un numero consistente di relazioni intime con amici e familiari sono correlati a un minor rischio di demenza. In generale, quindi, il fatto di percepirsi in relazioni strette potrebbe rappresentare un importante fattore protettivo rispetto al decadimento cognitivo. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere la possibile natura causale di queste associazioni, inclusi i probabili meccanismi sottostanti. Ciò che sembra comunque rilevante è la possibilità di mettere a punto interventi ad hoc per alleviare la solitudine, accrescere il senso di appartenenza e incrementare il numero di relazioni significative tra le persone anziane.
Potete trovare maggiori informazioni a questo link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28658937