Shao H. et al. (2012)
Hormone therapy and Alzheimer disease dementia: New findings from the Cache County Study.
Neurology. 79:1846-1852.
La terapia ormonale sostitutiva (HT) utilizzata dalle donne in menopausa consiste nell’assunzione di ormoni (estrogeni e/o progestinici) che non sono più prodotti dalle ovaie. Secondo quanto emerso dai risultati di un recente studio, a seconda del periodo in cui le donne iniziano ad utilizzare l’HT si ha un diverso effetto sul rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer (AD): il rischio può ridursi o aumentare. Lo studio cui si fa riferimento ha seguito per 11 anni 1.768 donne con un’età media di 65 anni analizzandone la storia clinica e monitorando l’eventuale utilizzo dell’HT, 1.105 di esse hanno utilizzato la terapia ormonale. Tra le donne che avevano iniziato l’HT entro cinque anni dalla menopausa si è osservata una riduzione del 30% del rischio di sviluppare AD, rispetto a quelle che non avevano utilizzato la terapia. Il rischio è aumentato invece per chi aveva iniziato il trattamento a base di estrogeni e progestinici più di cinque anni dopo la menopausa o dopo i 65 anni. Sembra che ci possa essere una delicata finestra temporale vicino alla menopausa in cui la terapia ormonale potrebbe essere utile nel prevenire l’AD, tuttavia questi benefici possono venire meno qualora l’assunzione dell’HT avvenga in tarda età. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche prima di poter fare con certezza raccomandazioni cliniche alla popolazione femminile.