Gräff J. et al. (2012)
An epigenetic blockade of cognitive functions in the neurodegenerating brain.
Nature. 483:222-226.

Il declino cognitivo è una caratteristica debilitante della maggior parte delle malattie neurodegenerative, come la Demenza di Alzheimer (AD). Le cause che portano a tale declino, sono solo in parte conosciute e comunque l’identificazione di trattamenti efficaci tarda a tutt’oggi ad emergere. Questo studio mostra che le capacità cognitive del cervello che degenera sono ‘intrappolate’ da un blocco della trascrizione genica, che sarebbe potenzialmente reversibile. Questo blocco è mediato da alcuni enzimi chiamati istoni deacetilasi 2 (HDAC2), che risultano aumentati quando avvengono insulti neurotossici AD correlati, come osservato in vitro in due modelli murini di neurodegenerazione e in campioni cerebrali post-mortem di pazienti AD. Inoltre, questo blocco sembra essere indotto dai recettori glucocorticoidi, i quali potrebbero quindi funzionare da mediatori molecolari del deterioramento cognitivo. Gli HDAC2 sembrano ridurre l’acetilazione di geni importanti per l’apprendimento e la memoria, i quali mostrano infatti una concomitante diminuzione nei malati di AD. Lo studio mostra inoltre che invertendo l’accumulo degli HDAC2 si sblocca la repressione di questi geni, ripristinando così la plasticità strutturale e sinaptica, eliminando quindi i disturbi della memoria associati alla neurodegenerazione. Questi risultati sostengono lo sviluppo di inibitori selettivi degli HDAC2 come trattamenti per la demenza e suggeriscono che le capacità cognitive colpite da neurodegenerazione potrebbero essere non del tutto perdute, ma semplicemente compromesse da questo blocco epigenetico.

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