A cura di Giulia Quattrini
Association Between Longitudinal Plasma Neurofilament Light and Neurodegeneration in Patients With Alzheimer Disease.
Mattsson N, Cullen NC, Andreasson U, Zetterberg H, Blennow K.
JAMA Neurol. 2019 Apr 22. doi: 10.1001/jamaneurol.2019.0765. [Epub ahead of print]
Il neurofilamento leggero (NfL) è una proteina presente nel liquido cerebrospinale (CSF) ed è un marcatore di danno assonale. Grazie ai recenti progressi tecnologici è possibile misurare il livello di questa proteina tramite una semplice analisi del plasma del sangue. Nei pazienti con Malattia di Alzheimer (AD) è stato dimostrato un incremento dei livelli plasmatici di NfL, che sono risultati essere associati agli altri marcatori di malattia: atrofia, ipometabolismo e declino cognitivo. Tuttavia, non sono disponibili dati sui cambiamenti dei livelli plasmatici di NfL nel corso del tempo. Un lavoro di recente pubblicazione ha testato annualmente i livelli di NfL nel sangue di 401 soggetti sani, 855 pazienti con decadimento cognitivo lieve (MCI) e 327 con AD.
Lo studio, durato ben 11 anni, ha evidenziato che i livelli di NfL plasmatici sono più alti nei pazienti AD e MCI rispetto ai sani e che, con il passare del tempo, il loro incremento è associato ai marcatori di malattia alla baseline (i livelli di amiloide e tau nel CSF, l’atrofia corticale e ippocampale, la ridotta prestazione cognitiva). I ricercatori hanno replicato le analisi dividendo i soggetti secondo la classificazione ATN (Amiloidosi, Taupatia, Neurodegenerazione), rilevando un incremento dei livelli di NfL alla baseline nelle classi N+. I livelli longitudinali di NfL, infine, sono risultati elevati per le classi N+ e T+. Gli autori concludono che i livelli plasmatici di NfL rappresentano un marcatore promettente di progressione di malattia, e la possibilità di misurare questa proteina nel sangue fornisce uno strumento non-invasivo per il monitoraggio dei pazienti.
Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link: