Lancaster MA et al. (2013)
Cerebral organoids model human brain development and microcephaly.
Nature.
La complessità del cervello umano ha spesso messo in difficoltà gli studiosi che si sono occupati della sua struttura e delle malattie ad esso correlate, evidenziando la necessità dello sviluppo di un modello cerebrale in vitro. Adesso i ricercatori hanno finalmente sviluppato un nuovo approccio allo studio del neurosviluppo per mezzo di culture in vivo di organoidi cerebrali a partire da cellule staminali embrionali. Dopo circa un mese durante il quale le cellule staminali embrionali sono state mantenute in cultura in presenza di fattori di crescita, i ricercatori hanno visto gli organoidi cerebrali nascere e crescere di circa 4 millimetri, misura paragonabile a quella di un cervello umano di nove settimane. A 16 giorni il terreno di cultura è stato arricchito ulteriormente con acido retinico ed hanno iniziato ad essere visibili poche regioni distinte come il tronco cerebrale e il rombencefalo fino allo sviluppo di regioni più complesse come la corteccia cerebrale, la retina, l’ippocampo, le meningi ed il plesso coroideo. Questo metodo non solo ripercorre i meccanismi fondamentali del neurosviluppo nei mammiferi, ma mette anche in luce le caratteristiche del neurosviluppo nell’essere umano. Grazie a questo neonato “cervello nel piatto” gli scienziati potranno studiare lo sviluppo cerebrale; inoltre, gli organoidi cerebrali potrebbero un giorno essere utilizzati per studiare e comprendere meglio i meccanismi patologici alla base della neurodegenerazione.