A cura di Evita Tomasoni
Association of long-term diet quality with hippocampal volume: longitudinal cohort study.
Akbaraly T, Sexton C, Zsoldos E, Mahmood A, Filippini N, Kerleau C, Michel Verdier J, Virtanen M, Gabelle A, Ebmeier K.P, Kivimaki M.
American Journal of Medicine. 2018 Jul 26. pii: S0002-9343(18)30643-0. doi: 10.1016/j.amjmed.2018.07.001. [Epub ahead of print]
L’alimentazione è ormai riconosciuta come uno dei principali fattori implicati nello sviluppo di molte malattie, tra cui patologie cardiovascolari e cancro. Inoltre, diversi studi suggeriscono che uno stile alimentare sano, ossia ricco di sostanze anti-ossidanti e anti-infiammatorie e povero di grassi saturi e zuccheri, possa ritardare il declino cognitivo nell’anziano. Per questo motivo, c’è un crescente interesse nella ricerca scientifica ad indagare quali siano i meccanismi attraverso i quali la dieta può esercitare effetti protettivi sul cervello. È stato recentemente pubblicato uno studio sulla rivista internazionale American Journal of Medicine in cui un gruppo di ricercatori ha indagato l’effetto di una dieta sana sul volume dell’ippocampo (la regione cerebrale che regola apprendimento e memoria) in un gruppo di 459 persone di età compresa tra 54 e 65 anni. I partecipanti hanno cercato di attenersi per circa 11 anni alle linee guida sulla dieta sana (AHEI 2010) basate sul consumo di verdura, frutta, cereali integrali, noci e legumi, grassi omega-3 a lunga catena e acidi grassi polinsaturi, evitando bevande zuccherate, succhi di frutta, carni rosse e carni lavorate, grassi saturi e sodio. Le immagini di risonanza magnetica, effettuata al termine del periodo di osservazione dello studio, hanno mostrato che i soggetti con maggiore aderenza alla dieta sana avevano un maggior volume ippocampale. Inoltre, tale associazione è risultata indipendente dai fattori confondenti quali età, fumo, attività fisica, fattori di salute cardio-metabolici, disturbi cognitivi e sintomi depressivi. I risultati del presente studio riaffermano la necessità di raccomandare, già dalla mezza età, l’aderenza ad una sana alimentazione per promuovere l’invecchiamento cerebrale sano.
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