Lambruschi V. (2013)
Valentina nel paese delle meraviglie. Storie sull’Alzheimer
Roma, Albatros.
L’autrice scrive questo testo motivata dal desiderio di voler supportare le famiglie che si trovano ad assistere i propri cari malati di Alzheimer. La narrazione alterna ciclicamente una prima parte fiabesca in cui viene descritta la difficoltà di Valentina nell’approcciarsi a “tutta quella gente che vedeva ostacoli immaginari, grandi dislivelli inesistenti, soffitti più bassi del dovuto e porte più strette del previsto”, per poi proseguire con dei consigli e finire con una galleria fotografica in cui vengono riportati ulteriori suggerimenti per chi convive con una persona malata di Alzheimer. Questo schema viene ripetuto per diverse problematiche tipiche della Malattia come i deficit visivi, l’agnosia uditiva, la capacità di comunicare, i deficit relazionali. Per esempio, Valentina si rende conto che “in mezzo a tutta quella gente ciascuno era solo” e organizza una festa di non compleanno, “un evento che tutti quanti potevano festeggiare, una festa che apparteneva a ognuno e che, proprio per questo, era un momento di condivisione autentica”. In questo caso i consigli e la galleria fotografica si concentrano sul “cercare di superare la solitudine imposta da questa condizione, tutelando l’importanza della persona con Alzheimer all’interno del contesto famigliare e sociale”. Il testo propone infine una rassegna delle foto scattate durante il viaggio e diverse schede operative sia per un’autovalutazione dei parametri ambientali e comportamentali che per la realizzazione di terapie complementari (per es. la musicoterapia, la biblioterapia, la cucina terapeutica).